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Dimenticavo
come profumano le rose,
non come i letti d’ospedale
ed i marciapiedi sporchi di periferia.
Le rose che ricordo crescono nell’animo,
non come l’indifferenza di taluni
o l’odio pitturato sui volti dei violenti.
Come profumano le rose
quando cercano il sole
e si schiudono al mattino:
non come il disperato pianto di un neonato abbandonato;
non come i deboli lamenti di una terra violentata;
non come la paura maledetta
di incrociarsi in uno specchio
e non trovare uno sguardo conosciuto.
Come profumano le rose,
anche se fa freddo;
anche se il giardino è spoglio
e tutto appare già senza vita.
Le rose fioriscono nel cuore
e le spine ci impediscono di dimenticarlo.
Ineccepibile!
Intima e solenne.
Inestricabile ed essenziale.
Intangibile e manifesta.
Traccia aiuole come quelle altrui
dove gli sguardi possano vedere
il tuo giardino come tu lo mostri.
Ma dove è tuo, e mai nessuno entra,
carezza l’erba che sorge spontanea,
povera che nemmeno tu quasi la vedi.
carla ippoliti 02/01/2012 22:00
ùmolto bella, veramente molto... sembra tridimensionale..Mariana Magnani 31/12/2011 15:10
Dimenticavo
come profumano le rose,
non come i letti d’ospedale
ed i marciapiedi sporchi di periferia.
Le rose che ricordo crescono nell’animo,
non come l’indifferenza di taluni
o l’odio pitturato sui volti dei violenti.
Come profumano le rose
quando cercano il sole
e si schiudono al mattino:
non come il disperato pianto di un neonato abbandonato;
non come i deboli lamenti di una terra violentata;
non come la paura maledetta
di incrociarsi in uno specchio
e non trovare uno sguardo conosciuto.
Come profumano le rose,
anche se fa freddo;
anche se il giardino è spoglio
e tutto appare già senza vita.
Le rose fioriscono nel cuore
e le spine ci impediscono di dimenticarlo.
Ineccepibile!
Intima e solenne.
Inestricabile ed essenziale.
Intangibile e manifesta.
Tra idillio e minaccia.
Tra illusione e disincanto.
Tra l'idea e la materia.
C
o
m
p
l
i
m
e
n
t
i
!
ann mari cris aschieri 30/12/2011 10:41
Traccia aiuole come quelle altruidove gli sguardi possano vedere
il tuo giardino come tu lo mostri.
Ma dove è tuo, e mai nessuno entra,
carezza l’erba che sorge spontanea,
povera che nemmeno tu quasi la vedi.