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fiore di magnolia (dedicato a giovanni falcone e a tutte le vittime della mafia)

fiore di magnolia (dedicato a giovanni falcone e a tutte le vittime della mafia)

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giuseppe ligas


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fiore di magnolia (dedicato a giovanni falcone e a tutte le vittime della mafia)

23 maggio 2010.

Chi oggi compie diciotto anni forse non sa di essere nato nel giorno della strage di Capaci.

Verso le ore 18 del 23 maggio 1992, sull'autostrada A29 che conduce a Palermo, viaggiavano tre autovetture, provenienti dall'aeroporto di Punta Raisi, una portava il magistrato antimafia Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo (pure lei magistrato) e l'autista Giuseppe Costanza (seduto sul sedile posteriore), un'altra gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, l'ultima gli agenti della scorta Paolo Capuzzo, Gaspare Cervello e Angelo Corbo.

Quando queste tre autovetture transitarono nei pressi dello svincolo di Capaci, una carica di esplosivo di cinquecento chilogrammi (posizionata in una galleria scavata sotto l'autostrada) fu fatta esplodere dal mafioso Giovanni Brusca, incaricato dal boss Totò Riina.

L'esplosione provocò la morte immediata del giudice Falcone, ferì gravemente Francesca Morvillo che si spense poche ore dopo in ospedale, nonché la morte degli agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro; rimasero invece illesi l'autista Giuseppe Costanza e gli altri agenti della scorta.

Quello stesso giorno io compivo trentatré anni, alla sera invitai a cena i suoceri per festeggiare il mio compleanno e mentre stavamo a tavola il Telegiornale trasmise la terribile notizia dell'attentato e della strage. Non trascorre anno che nella ricorrenza del mio compleanno il mio pensiero non torni a quello spaventoso evento e quelle cinque vittime della mafia.

Il 19 luglio 1992 (nemmeno cinquanta giorni dopo) la mafia portò a segnò a Palermo un altro terribile attentato: in Via D'Amelio un'utilitaria contenente certo chilogrammi di tritolo venne fatta esplodere con un comando azîonato a distanza al passaggio del giudice Paolo Borsellino (Procuratore della Repubblica di Marsala, collega e amico di Giovanni Falcone) e degli agenti della sua scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina e Antonio Vullo, l'unico che benché gravemente ferito sopravvisse all'esplosione.

A Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino sono state intitolate strade e piazze in tutta Italia, come pure è stato loro dedicato anche l'aeroporto di Punta Raisi; a Palermo in via Notarbartolo (di fronte a quella che era la casa di Giovanni Falcone) è stato piantato un albero al quale vengono appesi messaggi, fiori e ricordi dedicati a Falcone; questa pianta, detta Albero Falcone è un albero di magnolia.

Nella ricorrenza del mio cinquantunesimo compleanno, e nella ben più importante ricorrenza dei diciotto anni dalla strage di Capaci, dedico questa fotografia a Giovanni Falcone, a Francesca Morvillo, a Paolo Borsellino, alle loro scorte perite negli attentati di Capaci e di Via d’Amelio e a tutte le vittime della mafia.

Per non dimenticare.

giuseppeligas.

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