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Silence...

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Comments 10

  • Bernd-Dieter Kiehnlein 12/04/2023 10:28

    Eine herrlich kreative Arbeit.
    LG Bernd
  • Luisa Masala 16/02/2022 12:26

    Ringrazio di cuore  per questa critica  Mario Aliberti!:-)
  • Mario Aliberti 16/02/2022 8:39

    SELEZIONATA PER “FRONTE/RETRO”
    https://www.fotocommunity.it/temi/fronteretro/21246

    La percezione della realtà e la sua traslazione in “opera umana”, tante volte al centro di discussioni etiche e scientifiche, che variavano dal puro empirismo fino al tentativo di oggettività ripetibile, ci riporta alle origini della naturale propensione dell’uomo al segno, al ricordo, alla comunicazione.
     
    E se nei primordi di questa naturale attitudine umana, il segno delineato combaciava e indicava esattamente l’oggetto della rappresentazione, come già ebbi a dire, nel prosieguo dei tempi, con il progredire delle relazioni e degli interscambi tra comunità diverse di uomini, ha prodotto una evoluzione del “segno” della traslazione. Sicché il prodotto della percezione ha subito, attraverso anche l’uso di tecniche e oggetti di supporto che prescindevano dal mero processo percettivo, una trasformazione e una innovazione inarrestabile della esternazione dell’opera umana finita.

     Frederick Sommer, (ndr. nato ad Angri, in provincia di Salerno, praticamente a due passi da dove sto io!!) grande fotografo, poeta, scrittore e “alchimista delle immagini”, sintetizzava brillantemente questo percorso traslativo con l’affermazione: “se non fossimo capaci di sognare, non saremmo nemmeno in grado di percepire la realtà”.
     
    Come a dire che la rappresentazione per immagini della realtà percepita non è più un processo naturale immediato, ma è il risultato di più fattori precostituiti che modellano, incidono, distorcono anche in maniera pesante quella che noi riteniamo la realtà. Quindi non “la realtà” ma la condizione culturale, intellettiva, chimica e tecnica dell’uomo, che la esterna in immagini.

    Questa immagine, nella sua bellezza, nella sua fattezza, nella sua ideazione, racchiude il pensiero della precostituzione intellettiva, dà un senso al retropensiero, mischia elementi atemporali, esteticamente belli e incisivi, si sofferma su dettagli precisi, inequivocabili. La sensazione di un dislocamento di elementi naturali e manufatti dell’intelligenza umana racchiude un pensiero di universalità sul senso dell’esistenza e sullo scopo cui è destinata. Questo insieme apparentemente scollegato si riunisce in un tutt’uno con percorsi virtuali e convergenti, assumendo la forma e l’invocazione di un un auspicio, di una forte resilienza o di una traccia complessa ma efficace per far propri gli insegnamenti coraggiosi e pioneristici del gabbiano Jonathan Livingston. Ma un improvviso cambiamento di scenario, un risveglio perentorio, il diradarsi fino a dissolversi della interazione degli elementi rappresentati, decide “la fine del sogno”, con un destarsi assordante e amaro. Il sogno che assume, per un momento, la forza di essere esso stesso “costruttore” di realtà, si sgretola e svanisce all’indomani. Tuttavia, nella sua specifica singolarità, “quella” è stata “la realtà percepita”! Complimenti.
  • lucy franco 23/02/2020 23:56

    colma di simboli e perfetta come tecnica. MI piace molto, complimenti
  • felipe Martínez Pérez 18/11/2019 2:43

    Interesante. Muy creativa.
  • Luisa Masala 09/11/2019 14:29

    Grazie!
  • Glo... 15/05/2019 14:47

    Bellissima opera! complimenti!
  • giorgio busignani 08/12/2016 18:26

    Un paesaggio metafisico di grande fascino.
    Davvero tanti complimenti Luisa :)
  • Ivan Conforti 22/11/2016 10:00

    Buon lavoro in 3D sul sentiero metafisico.

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